AIMAG pubblica: scegliersi la parte



‪#‎aimagpubblica‬ in sala vedo volti noti di perone impegnate ormai da anni nei comitati referendari, delle associazioni ambientaliste, attivisti 5 stelle, di rifondazione, di SEL (pure un assessore !) e tanti "senza targa". La buona politica possibile, quando si parla di temi concreti, dove le opzioni sono chiare: sui servizi locali ci si gioca un pezzo di democrazia (e quindi è bene scegliersi la parte)

Quello sopra è il post scritto a caldo durante l'assemblea di ieri sera, ci ritorno sopra perchè resto convinto che il tema sia assolutamente fondamentale rispetto alla qualità della nostra democrazia a livello locale: una volta che la gestione dei servizi locali è annacquata in un calderone di dimensioni come quelle di IREN o HERA, per i cittadini non ci sarà margine per chiedere una gestione di servizi fondamentali, come acqua, energia e rifiuti, economicamente ed ambientalmente oculata, centrata sul territorio.
Chi governa a livello nazionale e locale ha fatto le sue scelte e sono state chiaramente descritte ieri sera, fondate su un pregiudizio ideologico ("grande e bello") e su una lunga serie di falsità (da "L'Europa ce lo chiede" a "Il mercato ce lo impone"), smentite da esperienze di servizi pubblici locali, controllati al 100% dal pubblico ed efficienti, senza che i comuni proprietari abbiano dovuto patire per il patto di stabilità (dato che, se correttamente gestiti, i servizi locali producono flussi di cassa positivi).
C'è un disegno preciso da parte delle grandi organizzazioni, CONFINDUSTRIA in primis, per impossessarsi di questo mercato, perchè genera rendite monopolitiche con concessioni che durano due o tre decenni..
Il PD, con i decreti e le leggi finanziarie votate dai governi Monti, Letta e Renzi ha deciso scientemente di boicottare l'esito referendario sui servizi idrici del 2011   e sugli altri servizi ha aderito convintamente alla linea confindustriale, mettendo gli interessi dei grandi player dle mercato davanti ad ogni altra considerazione, nonostante nella sua propaganda parli di altro e preoccupandosi di "riallineare" in fretta quelle amministrazioni che sul tema si sono azzardate a fare qualche primo atto in direzione del rispetto dell'esito referendario (vedi Reggio Emilia).
Loro la loro parte se la sono scelta.
Chi ha votato SI al referendum del 2011, adesso deve scegliersi la sua.

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