Passato qualche giorno e il giusto spazio ricevuto da media
e social, si rischia già di perdere il senso di un’iniziativa importante,
macinata nel tritatutto dell apolitica locale e nazionale.
Mi riferisco a quella che al suo apparire avevo giudicato un’ottima
proposta e che nelle settimane scorse si è concretizzata in un risultato
concreto.
Carpi ospita 4 guerriglieri curdi presso il proprio ospedale,
due uomini e due donne
Questo gesto, simbolico fin che si vuole se si lo si
considera rispetto alle dimensioni assolute della tragedia di quell’area, è in realtà concretissimo sia per le persone direttamente coinvolte, sia come messaggio
rispetto a quello che potrebbero fare tante altre comunità locali europee, in termini di aiuto diretto al popolo curdo.
Inoltre, è un'occasione concreta per conoscere una
realtà poco conosciuta, ovvero quella dell’unica "entità statale”, che in Medio
Oriente cerca di costituirsi partendo da base democratica e non confessionale,
unico baluardo di civiltà contro ogni fondamentalismo religioso e deriva
fascista di stati nostri “alleati” come la Turchia.
L’unica in tutta il Medio Oriente (nel caso servisse
specificarlo, vi ricordo che anche il “democratico” Israele, è nei fatti uno
stato confessionale).
Non solo: ritengo che il livello di teorizzazione politica raggiunto dalle formazioni politiche curde che stanno organizzando i loro territori liberati dall'Isis (ma anche dal dominio iracheno e speriamo domani da quello turco), in
realtà avrebbe molto da insegnare anche alle nostre “sinistre” politiche
sparpagliate, in cerca di modelli di organizzazione sociale da contrapporre al
pensiero unico del mercato dominante.
Ritengo sia doveroso ribadire i meriti di questa vicenda: la
proposta di Luigi Anceschi, noto esponente della SEL carpigiana, che ovviamente
trova sponda nel “suo” assessore Galantini all’interno della giunta e dal
coinvolgimento dell’intero consiglio comunale.
Sia ben chiaro, dai “compagni” Anceschi e Galantini,
politicamente oggi mi separa quasi tutto (salvo le campagne referendarie), ma
bisogna onestamente riconoscere che probabilmente, la stessa proposta, se non
avesse avuto il peso di una presenza istituzionale, forse non sarebbe stata
accolta e soprattutto concretamente perseguita dopo la votazione in consiglio
comunale (dove in passato diversi odg “unanimi”, erano poi rimasti lettera
morta), quindi, quando tra cinquant’anni, saremo ancora lì a questionare sul
senso di stare o no in giunta con il PD, senza dubbio potranno portare a loro
favore il fatto che senza di loro, difficilmente Carpi sarebbe stata
protagonista di questo piccolo ed al tempo stesso enorme gesto di solidarietà concreta, carico
di significati tutti politici, e in effetti questa vicenda, di per sé,
umanamente, giustifica un impegno in politica.
Quindi onore al merito, e sono sicuro che nei prossimi mesi
qualcosa, umanamente e politicamente, di questa vicenda a Carpi resterà, riconosciuta da pochi o da molti poco importa, perchè comunque rappresenta in sè un valore assoluto per tutta la comunità.
La foto è "tratta" dal sito della Gazzetta di Modena.
La foto è "tratta" dal sito della Gazzetta di Modena.
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