150.000 euro per riveder le mura?

Torna sui giornali, grazie ad un comunicato di Carpi Futura, relativo all'approvazione dle bilancio preventivo 2017, una storia che avevo già seguito da consigliere nel 2012, piuttosto bizzarra.

Si tratta della querelle relativa ad un fazzoletto di terra in via Cattellani, all'altezza della Chiesa di San Francesco, noto per anni per avere ospitato una buca fangosa (nè più nè meno), a ridosso del nostro centro storico, segno della capacità di programmazione urbanistica del nostro Comune e della capacità imprenditoriale di chi edificò l'area,

Sotto la buca fangosa oggi risanata (che a metà anni 90, i Verdi carpigiani, vedevano così ormai parte del paesaggio, da proporre che venisse tutelata come area umida da rinaturalizzare, una Oasi della Francesa in sedicesimo e ante litteram, in pratica), giacciono gli ultimi resti delle mura di Carpi.

Cioè un pezzo di muro. Non una porta, o un qualche edificio di particolare valore artistico: giusto qualche metro di muro.

Nel bilancio di previsione per il 2012, il Sindaco di allora, preso da furori conservazionistici della Carpi che fu (forse una forma di compensazione avendo allegramente lasciato cementifcare tutto ciò che era ben fuori dalla cinta muraria), poneva come inderogabile e ineluttabile l'acquisto dell'area, alla modica cifra di 300.000 euro.
Come Carpi 5 Stelle e Rifondazione Comunista presentammo un emendamento al bilancio, perchè in piena crisi economica e sociale, spendere quei soldi (tanti)  per un terreno che (badate bene) il proprietario di fatto non può toccare, avendo già edificato tutto l'edificabile in quel lotto, ed essendo presumibilmente la presenza di un bene storico come le mura un ostacolo a qualsiasi eventuale futura smania edificatoria, fosse anche solo per costruirci sopra un gazebo, pareva oggettivamente uno sproposito.

L'emendamento (pari a circa uno 0,5% del bilancio, non proprio una richiesta di stravolgimento dei piani della giunta Campedelli, E MANCO CHIEDEVAMO DI ANNULLARLO; SOLO DI POSTICIPARLO DI UN ANNO!!!), fu ovviamente bocciato dalla maggioranza, con l'unica eccezione di un voto di un singolo consigliere PD (Roboe Arletti) , che per una volta ebbe l'ardire di votare in modo difforme dal gruppo (che com'è noto, l'assenza di vincolo di mandato, il PD la ricorda agli altri, ma in casa loro, almeno a Carpi, di sicuro non si esercita).
Tutti i consiglieri del PD meno uno, volevano quel fazzoletto di terra, ritenevano i 3000.000 euro un prezzo congruo e solo sognarsi di rinviare la spesa di un anno  era un ovvio segno di qualunquismo, populismo e disprezzo delle antiche vestigia carpigiane.
infatti non se ne fece nulla per 5 (speriamo 6) anni.

Poi arrivò il terremoto, nell'emergenza la proposta si perse, un anno più tardi uscii dal consiglio, due anni più tardi ci furono le elezioni, io partecipai alla bella ma sfortunata esperienza di Carpi Bene Comune, cercando di far arrivare in consiglio Sara Rovatti, non ci riuscimmo  e io smisi di seguire con assiduità  i conti del comune.

Arriva il bilancio preventivo 2017 e ti vedo ricomparire sui giornali quella storia.
Stavolta  a prezzi di saldo: non più a 300.000 euro ma a 150.000.

Ora, visto che mezzo consiglio e mezza (o più) giunta, sono composti da persone che c'erano anche nel 2012 mi chiedo:

1) Qualcuno che OGGI ammetta pubblicamente che quello stanziamento fosse un filino esagerato no!? (Vabbè, parliamo di consiglieri del PD, fanno fatica a dire "mi sono sbagliato", manco fossero tutti dei Fonzie, però...)
2) Qualcuno che voglia spiegarci il criterio seguendo il quale si forma il prezzo di un pezzo di giardino inedifcabile? (Cioè com'è possibile che in bilancio PREVENTIVO si posa assumere che un bene che cinque anni fa valeva 300 oggi valga 150? Lo stiamo pagando al metro quadro? Quanto per quanti metri? Non sarà che le cifre stanziate a bilancio siano in realtà frutto già di accordi con la proprietà? E  quale titolo e chi va a trattare con la proprietà una somma del genere con risultati così diversi?)
3) Ma siamo sicuri che quella "vista" valga 150.000 euro? Magari se aspettiamo un paio di anni viene via per 75000 o per 50000...

Oh, visto che in realtà, per ogni critica o emendamento , anche all'epoca avevamo anche il vizio di presentare una proposta, io vi butto lì queste due

1) Dal momento che quel pezzo di giardino ha valore commerciale zero, non si potrebbe proporre ai proprietari dell'area che il Comune si faccia carico dei lavori per mettere in evidenza e visibili dalla strada le antiche mura, e la proprietà ottiene di comparire come coloro che generosamente mettono a disposizione della collettività la vista un pezzo di giardino, che rimane di loro proprietà, seppur non coltivandoci rose o  piantandoci carote?
Un bello spazio con logo sulla tabella che illustra al passante cosa rappresenti quel pezzo di muro riportato alla vista e ci si garantisce un'immagine positiva verso la cittadinanza e pure per le generazioni future.
 Un'imprenditore illuminato  potrebbe apprezzare...

2) Se proprio si ritiene che quei tot metri quadri di terreno rispondano ad un criterio di pubblica utilità (e la tutela del patrimonio storico, francamente credo che lo sia), a fronte di una proprietà riottosa e troppo pidocchia per cedere qualche metro quadro di terra che COMUNQUE  non potrà mai usare commercialmente, perchè non si fa un bell'esproprio a prezzo minimo? Io sono convinto che davanti a questa prospettiva, la proprietà accetterebbe immediatamente la soluzione 1.
Ma è giusto una proposta.

Poi possiamo sbizzarrirci su cosa si possa fare in quest'anno di grazia 2017 con 150.000 euro.

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