Vado a occhio, ma dovrebbero essere circa una dozzina d’anni
che l’ITIS Da Vinci di Carpi partecipa al SHELL ECOMARATHON, competizione
internazionale per scuole, università e centri di ricerca costruttori di
prototipi di auto a basse o nulla emissioni.
La gara consiste non in chi va più veloce ma, in base a determinate rigorose condizioni, a chi riesce a fare più strada con l’equivalente
di un litro di carburante fossile.
Quest’anno il Team Escorpio dell’ITIS Da Vinci, dopo anni
fatti di risultatati assolutamente sempre rilevanti, ha vinto, ed è la notizia
che vedrete domani sulla stampa locale e magari sul TG regionale
In realtà la notizia è un’altra.
La notizia è che da un paio di lustri abbondanti, un gruppo
di professori (alcuni sono sempre gli stessi fin dalla prima edizione), per
alcuni mesi dell’anno, offrono ai loro studenti un’esperienza di studio, lavoro
ed educativa, che ha rari paragoni nel mondo scolastico italiano, caricandosi
di un monte ore di lavoro straordinario che probabilmente gli viene retribuito
con tre anni di ritardo, e di molte più ore serali e notturne, insieme ai loro
ragazzi, che manco saranno mai contate.
E lo fanno per centrare un obiettivo che fin dalla prima
edizione, ha un contenuto elevatissimo di innovazione e consente ai nostri
futuri periti meccanici ed elettronici di immergersi in una sfida che nessuno stage
aziendale può paragonare, in quanto a possibilità di accrescere le proprie
competenze e mettere alla prova la propria capacità di dedicarsi ad un obiettivo
che è sì sportivo, ma ache del tutto professionalizzante.
La notizia è che il Team Escoprio, fa tutto questo da anni, affrontando
squadre universitarie e di enti di
ricerca, dotate di fondi e sponsorizzazioni che l’Itis Da Vinci non ha mai
visto e non vedrà mai (a meno di non essere adottato a distanza da uno stato nordico
o dal centro studi della Porsche).
Perché da anni, accanto a tutto il lavoro di ricerca,
sviluppo e preparazione del mezzo fatto da prof e ragazzi, questi si devono
sbattere anche per mettere insieme un budget (se non ricordo male intorno ai
15000 euro), per coprire le spese per i materiali, quelle logistiche per il
trasporto della Escorpio sui circuiti di prova e infine per la trasferta
internazionale (dall’Olanda alla Germania, dalla Spagna all’Inghilterra) per la
settimana della competizione.
I fondi vengono garantite da molte piccole aziende del
settore che forniscono anche componenti e servizi ad alta tecnologia, dalle
annuali cene di sottoscrizione, dalle donazioni di singoli (commovente quella
dell’ex Preside dell’Istituto andato in pensione)
Ad ogni anno non c’è nessuna
garanzia che questo possa ripetersi.
Passano gli anni, passano le riforme scolastiche e i bla-bla
sulla “scuola-lavoro”, ma un’esperienza del genere regge sempre e solo sul
lavoro e la dedizione di quel gruppo di docenti, sui loro allievi e le loro
famiglie e uno sparuto gruppo di aziende che “danno una mano”.
E ci riescono.
Ecco, questa è la notizia: ogni anno, una scuola pubblica di
Carpi, fa un miracolo di salti mortali fra burocrazie scolastiche
immarcescibili a qualsiasi riforma, soldi da trovare, logistiche da organizzare,
mentre si dovrebbe occupare di come alleggerire di dieci grammi uno sterzo o di
qualche diavoleria elettronica per far fare un metro più al motore elettrico
della Escorpio, che ogni anno viene di fatto riprogettata e ricostruita, e sono
ore e ore di disegni, assemblaggi, scartavetrare di scocche in resina, prove e
controprove.
L’esperienza per quegli studenti è una cosa che gli rimarrà
per sempre, le competenze acquisite e soprattutto il senso del lavoro e del
lavoro in squadra rappresenta un capitale per le nostre imprese locali.
Un valore immenso, qualsiasi sia il risultato in pista (ma
ovviamente, se si vince è pure meglio).
Festeggiamoli oggi anche come “campioni” di un’impresa
sportiva, ma sarebbe bello che l’anno prossimo, al Team Escorpio, fosse almeno
risparmiato il doversi arrabattare per tirare su qualche spicciolo e dover
sacrificare ore per mendicare un trasporto a destra o a manca.
Per una volta (lo auspico io come semplice cittadino osservatore di questa incredibile esperienza) sarebbe bello se istituzioni
scolastiche (Ministero incluso), enti locali, associazioni di categoria tutte non si limitassero a
simboliche pacche sulle spalle e al selfie con i “campioni”, quando in tutti
questi anni, il loro supporto pratico all’impresa è sempre stato poco più della
simbolica pacca sulle spalle.
Ecco, anche quella, sarebbe una notizia: sapere che
per una volta il team non dovrà preoccuparsi d’altro che di fare il proprio
lavoro, sapendo di avere un budget garantito, in virtù del fatto che l’istituto
offre un’esperienza formativa di qualità altissima, con questa iniziativa.
Intanto per oggi, un grande BRAVI a tutti: questa che sembra
la piccola storia di un gruppo scolastico, per me in realtà rappresenta una
delle manifestazioni migliori della nostra “carpigianità”: entusiasmo ,
passione, studio, lavoro, sacrificio di tempo rubato a famiglia ed altro.
Escorpio, per me, vince ogni volta che scende in pista, per il
solo fatto di esserci.
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