Il Morelli furioso e l'ingorgo carpigiano del 2019

Aggiornamento del 29 gennaio: Con la chiusura delle candidature e la "trombatura" di Baruffi, si necessita di rettifica. 
I "compagni" di Carpi ora possono gioire: quelli di Soliera non contano un cazzo esattamente come loro.
Poi vedremo Baruffi e Morelli alle iniziative elettorali della Lorenzin, che con i chiari di luna che ci saranno da qua al 2019, sarà il caso di stare tutti ben allineati... Hasta la Victoria, compagna Lorenzin!

A Carpi ci sarà stato qualcosa in più che un semplice  mal di pancia, alla lettura dei candidati usciti dalla direzione provinciale del PD di domenica sera..
Nei fatti “la squadra” dei candidati modenesi (fatta tutta di politici di carriera) non prevede nessuna rappresentanza carpigiana doc e soprattutto è restato fuori dalla rosa il rampantissimo assessore Morelli,  super renziano che gode di ottima stampa dalla nostre parti, un’esclusione che francamente (nel mio piccolo) ha stupito anche me (che da Morelli mi distingue tutto, ma bisogna riconoscere che il suo marketing politico è stato molto efficace dentro al partito carpigiano e anche sul territorio).

Certo resta in lista l’on. Baruffi, fu Sindaco di Soliera, quindi a Modena avranno ben pensato che in fondo l’Unione Terre d’Argine fosse già sufficientemente rappresentata (sempre che qualcuno si ricordi di qualche iniziativa di merito dell’on Baruffi), ma quel che è certo è che adesso, fra i politici di professione carpigiani e modenesi si è creato un bell’ingorgo in vista del 2019.  

Rientrata a casa l’on. Manuela Ghizzoni che, in uno slancio di generosità non indifferente per una che da vent’anni viveva di politica, ha deciso di tornare al suo originale lavoro di ricercatrice universitaria (unico altro esempio di politica di lungo corso carpigiana che torna alla “società civile” dopo il caso dell’altrettanto generoso e meritevole Claudio Bergianti), evidentemente a Modena hanno pensato che,  avendo graziosamente concesso ad Enrico Campedelli di entrare in consiglio regionale al posto di Palma Costi, nonostante il non brillantissimo risultato in termini di preferenze, Carpi avesse già ottenuto abbastanza (o molto più semplicemente si riconosce ancora una volta che il partitone carpigiano, enorme serbatoio di voti anche in questi tempi di magra, continui ad essere considerato dai modenesi meno del famoso due di coppe con briscola a bastoni).

I super disciplinati  elettori del partitone carpigiano, manderanno giù con eleganza il rospo, anche se chiunque sia cresciuto all’ombra della Sagra sa che sentirsi rappresentato da un solierese non dia esattamente il massimo dell’entusiasmo elettorale, tenuto conto che ad un altro ex sindaco solierese, in assenza di posti disponibili nel partitone, era già stata garantita anche la prestigiosa poltrona della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi (e Soliera), ma del resto, ai tempi del mattarellum, ci siamo fatti piacere anche candidati ben più esotici, nel nostro sicuro collegio (ahimè sono fra i colpevoli della campagna elettorale del 1994 per l’allora On. Sauro Turroni, verde romagnolo che probabilmente aveva sentito nominare Carpi solo al momento della candidatura).

Resta il fatto che tra poco più di un anno, con sempre meno posti a disposizione tra partito esangue, probabile  riduzione dei seggi disponibili a livello nazionale e con  meno cooperative, sindacati ed associazioni d’impresa pronte a farsi carico di funzionari decotti, a Carpi si formerà un discreto ingorgo, tra posti disponibili e ambizioni di carriera personali (o almeno di uno stipendio), dato che, in teoria, ci saranno due “politici” come Morelli e Tosi che non potranno più essere riconfermati come assessori (per regole interne al partito, avendo già fatto due mandati) e dato che, con l’aria che tira, pure se con scarso entusiasmo, visto che altrimenti si ritroverebbe a spasso pure lui, il Sindaco Bellelli non potrà certo rinunciare alla sua seconda candidatura.

Con le assessore Gasparini e Depietri e il Presidente del Consiglio Dalle Ave (che fa a tempo pieno quello che Giovanni Taurasi riusciva a fare part time, con un discreto risparmio per la casse pubbliche), tranquilli chiunque sia il candidato Sindaco, ammesso che tornino a vincere,  essendo al primo mandato, con l’assessora Saina che proseguirà o meno la sua incolore presenza in giunta solo se la lista pseudocivica di vecchie volpi ex democristiane riuscirà ancora a contrattare qualcosa (ma nel caso, una sua dipartita non sarebbe comunque un problema del partitone), e mentre l’assessore Galantini sarà fra i più tranquilli, dato che porterà in dote non più solo il consenso esiguo della vecchia SEL, oggi SI, ma magari pure un mezzo punto in più derivante dai transfughi di MDP (sempre che qualcuno fra loro non voglia fargli le scarpe), un grosso punto interrogativo si staglia sui destini degli assessori più longevi (e con mal sopite ambizioni di carriera).

Pare praticamente impossibile che qualcuno vada a cercare la sfida diretta con il Sindaco  uscente, in assenza di sue esplicite rinunce. I vecchi del partitone non capirebbero e non gradirebbero e un lacerazione interna così clamorosa potrebbe comunque essere fatale per tutti, nell’improbabile caso che le opposizioni riuscissero a mettere in campo qualche candidato credibile, ma ciò non toglie che la “pax carpigiana” dipenderà anche da qualche garanzia da dare a questa generazione di politici over 40, (la presidenza di AIMAG? Rimettere in gioco quella della Fondazione? Competere con Campedelli per il seggio in regione nell’inverno dopo le amministrative? E in quel caso Campedelli che fine farebbe?).

Si vedrà, intanto questa esclusione, appare come un deciso stop (ma coraggio, nulla di definitivo) ad una carriera che sembrava lanciatissima per l’assessore Morelli, che con in mano l’assessorato alla cultura al centro storico, negli ultimi anni ha fatto affluire risorse dal bilancio comunale, moltiplicando le occasioni per far vetrina di sé medesimo,  risorse che di certo la Vice Sindaco precedente (qualcuno si ricorda di una certa Ferrari dell’Italia dei Valori?) vedeva con il binocolo.

Aspettiamo il 29 gennaio per vedere il quadro generale di tutti i candidati di tutte le forze (dove diciamocelo, da nessuna parte la “carpigianità” si spreca), intanto, per gli appassionati della “House of Cards de’ noartri” (al massimo tre sul territorio comunale, oltre ai diretti interessati), l’anno che ci separa dalla elezioni amministrative, si arricchisce di intrigo e suspance (anche se finirà con i soliti sbadigli).

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