Carpi amministrative 2019: fantapolitica nelle nebbie


A 10 mesi (più o meno) dal prossimo giro elettorale, il panorama politico di Carpi appare all’apolide di sinistra come un porto delle nebbie, pure un po’ paludoso (e parecchio zanzaroso).

Non essendoci, al momento, manco un qualche minimo indizio che possa valer la pena recarsi alle urne al primo turno nel 2019, non resta che il rifugio nella fantapolitica, che in qualche modo bisognerà pur battere la noia di un dibattito elettorale che correrà, in gran parte, sui medesimi binari delle ultime tre campagne elettorali, per quel che riguarda la politica locale, condendo il tutto con echi di politica nazionale, che di sicuro non aggiungeranno granchè di positivo al dibattito 
Sia come sia, bene che vada, si prefigurano quattro scenari:

Scenario "Coazione a ripetere"
Il partitone (sempre meno meno “one”), capisce che non tira aria per fare grosse competizioni interne, lima le ambizioni personali di tizio o caio, creando tre nuove fondazioni (una dedicate all'organizzazione di feste per l’assessore Morelli)  e due nuove aziende speciali, dove parcheggiare assessori a fine carriera o esponenti di correnti di minoranza
La campagna elettorale di Bellelli non lo distoglie dai suoi normali intensi impegni istituzionali che hanno caratterizzato il suo mandato (dalla premiazione del torneo dello scopone scientifico alla cena dell’associazione per la tutela dei sanpietrini della piazza). 
I suoi alleati (quello un po’ più a sinistra travestito da centro sociale, quello un po’ più a destra travestito da civico  e il verde travestito da verde), lo accompagnano eseguendo coreografie dei Village People.  
Vista l’aria che tira a livello nazionale, se la devono  giocare al ballottaggio (forse), ma alla fine l’amor per il quieto vivere e il conformismo medio carpigiano riesce a salvarli.
La giunta non toccherà niente di rilevante (AIMAG, urbanistica…) per cinque anni per paura di turbare il delicato equilibrio interno, la città viene incellofanata, aspettando che passi la nuttata e  al massimo se ne riparla per le elezioni del 2024

Scenario "Fratelli Coltelli"
L’assessore Morelli decide di lavare l’onta della mancata candidatura alle politiche e si candida contro Bellelli.
SI tira dietro un po’ dei benpensanti di Carpi Futura, un po’ di “milieu” di derivazione parrocchiale di antica memoria democristiana, mischia il tutto con un po’ di civismo di risulta, collateralismo delle associazioni di categoria, con un programma condito di anglicismi , “innovazione” e “sinergie”, si presenta contro il PD (e i  Village People).
Risultato: al ballottaggio vanno il centrodestra e il M5S anche se hanno candidato i primi due scappati di casa che passavano di lì.
Per il ballottaggio il PD molla i village people e contratta almeno due posti in giunta con il primo offerente, Morelli farà l’Assessore alla feste per gli altri (che vinceranno perché notoriamente ai ballottaggi il PD porta sfiga).
  
Scenario "Calata dei Barbari"
 Si scopre che in realtà i carpigiani sono molto più sensibili agli straventi della propaganda nazionale di quanto si pensasse, i leghisti mettono insieme i cocci del centrodestra e trovano uno (o una) Salvini in salsa carpigiana che, nonostante non si sia mai visto né sentito a Carpi negli ultimi dieci anni,  con soli trecentomila tweet in un mese dedicati all’invasione degli extracomunitari a Carpi, condite di foto di cammelli che si abbeverano alla fontana dei giardini del teatro,  riesce a conquistare il ballottaggio contro Bellelli.
I 5 Stelle, che non sono né di destra né di sinistra quindi votano a destra,  consegnano le chiavi della città ai leghisti, che festeggiano la vittoria con una sobria cerimonia di rievocazione longobarda con bevuta collettiva di un’ampolla di acqua (a testa) dalle sorgenti della Lama.
Passata la gastroenterite vengono presi provvedimenti fondamentali come vietare il couscous nelle mense scolastiche, imporre ai kebabbari di fare il gnocco fritto e appendere il crocifisso su tutte le auto circolanti  (che potranno parcheggiare anche in terza fila in piazza, ma solo se sopra i 2000cc di cilindrata).
Le  ronde padane saranno rese obbligatorie per tutti i maschi a partire dai 16 anni, durante le quali i prodi carpigiani allontaneranno qualsiasi losco figuro (ovvero chiunque di carnagione scura) a colpi di copie cartonate di vangelo (unico uso ammesso, lettura vietata)
Per cinque anni si darà la colpa per qualsiasi cosa alle “risorse volute dalla Boldrini” (per i fatti più inspiegabili si ricorrerà ai burocrati di Bruxelles).
Gli esponenti PD si rifugeranno sui monti per organizzare la resistenza da un agriturismo con la spa (Morelli organizzerà le feste).

Scenario "Scia Chimica"
I carpigiani stanchi di vaccinazioni forzate e preoccupati delle continue scie chimiche originate dall'impianto di compostaggio, mandano al ballottaggio il o la candidata sindaco dei 5 Stelle, che vince perché non essendo né di destra né di sinistra raccoglie tutti i voti di destra.
Nel giro dei cinque anni di mandato tutti i dipendenti comunali susseguitisi dalla Liberazione in poi vengono denunciati per un reato qualsiasi estratto a caso dal Sindaco stellato ogni prima seduta di giunta del mese.
I cittadini sono chiamati ad esprimersi su piattaforma web dall’una all’una e trenta di notte, su tutti i principali provvedimenti per la città (il colore delle strisce per delimitare le piste ciclabili, il materiale delle sedie per i dehors…).
Per cinque anni si da la colpa per qualsiasi cosa alle giunte precedenti e ai burocrati di Bruxelles.
Nel frattempo vengono raccolte le autocandidature per la presidenza AIMAG e il posto da direttore generale dell’Unione Comunale, tramite video postati sul sito comunale  e festa finale in piazza con televoto da casa.
Il PD comunque, accettata la sconfitta, decide di collaborare: l’assessore Morelli organizza la festa.

Scenario "Civici della Provvidenza"
Un esclusivo e raffinato consesso di carpigiani, dotati di immense competenze e buon gusto,  derivanti dall’esercizio plurisecolare di professioni rispettate, tramandatosi di padre in figlio insieme con la ricetta della perfetta mostarda carpigiana (per i non carpigiani: non ridete, esiste), dopo una seduta mistica al tavolinetto che già fu usato da Prodi al tempo del sequestro Moro, fondano il nuovo movimento civico che crea per germinazione spontanea il candidato che rappresenta la perfetta sintesi tra antichi valori, vision e mission, con un nota di noce moscata e retrogusto fruttato.
I carpigiani folgorati dalla luce emanata dalla sua aura e dall’eleganza dei modi, lo eleggono contro Bellelli che in effetti a confronto pare Calimero.
Piazza Martiri viene trasformata in un campo da golf a democratico ingresso a pagamento, la stazione dei treni viene demolita per favorirne la continuità paesaggistica con il finalmente realizzato Parco Lama, il cui accesso però sarà limitato alle Range Rover (elettriche, ça va sans dire).
65000 carpigiani vengono trasferiti nel quartiere industriale tra il casello dell’autostrada e Fossoli per non turbare la vista dell’equilibrio architettonico del centro storico con gente in sandali o sneackers.
L’età media di Carpi si innalza di altri quindici anni, ma sono tutti bellissimi e intelligentissimi.
Il castello diventa finalmente il tanto sospirato ristorante che serve amouse bouche di gnocco fritto destrutturato e lambruschi millesimati da uve passite alla nebbia e PM10.
Contro la volgarità delle ronde leghiste, i nostri civici dotano le squadre per il decoro urbano di pettorine Dolce e Gabbana, che si occupano di prevenire situazioni di degrado come il mancato uso del congiuntivo nei filossi in piazzetta.
Essendo puliti, intelligenti e bellissimi, ovviamente i civici non sono razzisti, ma tutti gli extracomunitari non impegnati come badante o maggiordomo e tutti i rom residenti sul territorio comunale, per ragioni di stile, misteriosamente scompaiono dopo il primo mese di mandato.

Scenario Carpi Cuba Libre
Tutti gli spezzoni della sinistra extra PD riescono a stare insieme in una stanza per più di due ore senza scannarsi a vicenda e…

No, vabbè, pure la fantapolitica ha dei limiti.

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