Primarie a Carpi: partecipazione in calo solo del 10-12%


Sulle primarie del PD uno la può pensare come vuole (io penso che un conto sia scegliere il candidato di una coalizione, mentre i segretari di partito dovrebbero essere scelti dai propri iscritti, ma ovviamente è giusto la mia opinione), ma è innegabile che restino una prova di capacità di mobilitazione popolare, sia dal lato del numero di volontari coinvolti per gestirle che di quello degli elettori che vi partecipano, che nessun altro partito o movimento riuscirebbe ad eguagliare qua da noi.
Detto ciò, due considerazioni sui numeri: in realtà, forse in controtendenza con il resto del dato nazionale, Carpi non raggiunge il risultato del 2017 ma si ferma a quasi 500 elettori sotto (4611 nel 2017, 4121 ieri). Saranno tutti "morelliani" in fuga?

Il paragone con quelle del 2013 resta impietoso (nel 2013 parteciparono 8600 persone, un anno dopo il PD faceva il famoso 40% alle europee), ma era praticamente già un'altra era geologica, vista la "liquidità" dei movimenti elettorali di questi anni.

Servirebbe un buon matematico per una correlazione tra andamento delle primarie e dei consensi al partito in quel di Carpi, e di sicuro io non lo sono, ma così ad occhio, fatto salvo l’effetto galvanizzante per chi vi ha partecipato, il segnale di per sé non mi sembra possa essere così incoraggiante come si vorrebbe.

Certo se l’emorragia dei consensi del 10-12% delle ultime due primarie, fosse la stessa paragonando le ultime elezioni amministrative con quelle in arrivo, Bellelli potrebbe addirittura farcela al primo turno, ma in mezzo ci sono state elezioni regionali e soprattutto politiche con risultati decisamente meno incoraggianti del 2014 e numeri per le primarie, nel 2017, migliori di quelli di ieri.
Da mero osservatore di un fenomeno che, come dicevo, non mi riguarda ma rispetto,  direi che anche dopo questa prova di forza organizzativa, la situazione per il PD non sia esattamente rose e fiori.

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