Il voto a Carpi secondo me (edizione Amministrative - Europee 2019)


Queste elezioni hanno degli indiscussi vincitori e sono i promotori della lista civica Carpi 2.0 che in 5 anni passano da 2 all’8%
Come si possa costruire un tale successo elettorale è un caso sociologico, prima che politico.

Nel 2014 Carpi 2.0 aveva avuto da Bellelli “il giovane”, Sindaco predestinato nella genealogia dei funzionari in serie costruiti dal partitone, in cambio dei servigi di Bellelli “il vecchio”, ovvero quel Rossano ex (?) democristiano e più acerrimo nemico delle giunte di sinistra carpigiane per decenni, un posto in giunta nonostante uno striminzito 2% raccolto fra gli elettori.
A questo giro, grazie anche al supporto della rete di interessi, costruita nell’arco di almeno quattro lustri, da quell’anima pia e cementificatoria di Marco Aurelio  Santi, sono di fatto riusciti a raccogliere gran parte del voto cattolico del PD (che nello stesso giorno passa dal quasi 38% alle europee al 31% alle comunali, tanto per chiarire da dove vengano i voti per Carpi 2.0).
Di sicuro il boom non è stato certo determinato dal successo politico o mediatico dell’attività dell’ex assessora Saina (prima esponente di Comunione e Liberazione in una giunta carpigiana, tanto per chiarire i meriti del Bellelli “giovane” nell’accettare qualsiasi assessore pur che sia, in cambio di 2 voti e una benevolenza dal mondo curiale espresso da Bellelli “vecchio”), ma dovrebbe essere il modo di far politica di questo tipo di cattolici carpigiani a dover impressionare.
Quest’ala che, ricordiamoci bene, è comunque tutt’ora interna al PD, in grado di spostare come una falange più di 3000 voti, senza nessuna visibilità pubblica, senza dover strombazzare chissà quale proposta politica che li differenzi, senza comunicazione spinta sui social, sostanzialmente ci dice che c’è un modo, molto efficace e sotterraneo, dentro o fuori il partito a seconda del “vantaggio tattico” che ne consegue, di controllare voti.
A me che sono, a confronto di certe vecchie volpi, un tipino molto ingenuo e naif, che crede che la politica sia fatta di confronto pubblico e trasparenza, questo metodo “para-massonico” di gestire consenso un filino mi inquieta, ma dentro il PD, fin che le cose andavano bene, la cosa non costituiva scandalo, e in fondo, come la pecunia anche il consenso, evidentemente, non olet.
Molto spannometricamente, sono 4 o 5 consiglieri eletti, determinanti per avere la maggioranza in consiglio.

Se nel precedente mandato, Bellelli “giovane” si era consegnato volontariamente mani e piedi al manovrare di Morelli in giunta, ora saranno i morelliani a tenerlo saldamente per le… caviglie, avendo in mano il pallino della maggioranza consiliare.
Nota accessoria: data la rilevanza di associazionismo cattolico presente in questa lista, dubito fortemente che questo risultato non avrà conseguenza anche nel rafforzare il ruolo del mondo cattolico nel controllo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, l’altro vero centro di potere carpigiano (questa non è farina del mio sacco, ma mi è stato gentilmente fatto notare da un compagno di sventure politiche).

Detto dei vincitori e dei principali “perdenti” (ovvero il corpaccione ex bersaniano del PD che dovrà definitivamente assuefarsi all’odor di sagrestia in giunta), veniamo a tutto il resto, in ordine sparso.

I Verdi di carpi riescono quasi a dimezzare i loro consensi tra amministrative ed europee, nello stesso giorno, a dimostrazione che se c’è una compagine locale abborracciata nei contenuti e nella preparazione tecnica e scientifica in campo ambientale, capace di non cavalcare manco l’onda comunicativa, mai avuta prima, che viene dal clamore mondiale sulle questioni ecologiche, promosso dai Friday for Future di Greta Thunberg, questa è quella carpigiana.
Con il premio di maggioranza rischiano anche loro di poter esprimere un consigliere (e quindi per forza di logica anche un assessore).
Dal punto di vista delle politiche ambientali avrà lo stesso impatto dell’assessore verde che più ha partecipato alla cementificazione di questo territorio, dal 2004 al 2014 (zero).

Nel derby fra le due liste di sinistra, vince per un roboante 0,9% la lista geriatrica dei fuoriusciti del PD ( Art. 1) contro la banda di giovinastri della lista per Galantini assessore.
Riusciranno anche questa volta ad avere un assessore in omaggio da Bellelli “il giovane”, con la benedizione di Bellelli “il vecchio”?
In questo caso il conformismo assoluto alla maggioranza e la totale ininfluenza mostrata da Galantini nella scorsa giunta dovrebbe aiutarlo nella riconferma, peccato che sia nella lista perdente, ma bisogna tener conto anche di eventuali bilanciamenti per esponenti ex Leu nel resto delle Terre d’Argine.
Insieme hanno comunque poco meno dei consensi avuti da LeU alle politiche e nell’eventuale maggioranza conteranno uguale (zero).

Sono francamente stupito per il risultato di Carpi Futura, inchiodata ai consensi di cinque anni fa, nonostante avesse fatto un gran lavoro di rinnovamento e partecipazione e con un candidato Sindaco decisamente alieno ai modi di far politica di Carpi 2.0, nonostante la medesima provenienza, diciamo così, antropologica. O forse proprio quello è il motivo di quel risultato.
Sicuramente, dal punto di vista etico, preferisco il modo di far politica di Pescetelli e compagnia a quello dei loro corrispettivi dentro e mezzi fuori dal PD, ma come si diceva, io sono un ingenuo (e un affezionato alle cause perse).

Sul M5S nulla dire: lì erano, lì sono, in perfetta continuità. Del resto, aver speso cinque anni a fare esposti alle procure a vuoto e poi l’unica vera inchiesta che provoca sconquassi, l’ha promossa l’ex consigliere di Forza Italia Benatti, è già la cifra del fallimento della credibilità di Monica Medici come candidata Sindaca, unitamente al trend negativo a livello nazionale di un M5S che di sicuro, volendone sottolineare le potenzialità positive del periodo 2009-2011, oggi non è altro che una promessa mancata, o meglio tradita.

La destra arriva ad un insperato ballottaggio, non per meriti propri, quanto per la debolezza della prima giunta Bellelli (basti guardare cosa succede a Modena, dove Muzzarelli, che con il suo stile misto di trionfalismo arroganza e cemento, ha suscitato per cinque anni vespai di comitati e non, seppur partendo da un dato di consenso molto più basso di quello di Bellelli del 2014,  è comunque riuscito a passare al primo turno).
La destra a Carpi ora si affida più allo stile “bava alla bocca” salvinian meloniano e meno al rampatismo cialtronista berlusconiano,  ma in realtà, sempre quella pappa è, anche in termini di consensi.
Al massimo un po’ più irrancidita.
La cosa bella da notare, è che nonostante il clamore sui media e social della questione securitaria (unico argomento di proposta della Boccaletti e soci ma lisciata anche dai pentastellati e da parte di Carpi Futura), i carpigiani “veri” e non “virtuali”, dimostrano di poter percepire il problema della sicurezza come tale, ma certamente non come un’emergenza che giustifichi da sola un programma politico.

Dulcis in fundo, la mia amata sinistra: nel 2018 Potere al Popolo a Carpi raccoglieva la bellezza di 405 voti (1%).
A questo giro La Sinistra (elezioni europee) raccoglie la strabiliante cifra di 574 voti, con un incremento di ben mezzo punto percentuale.
Tranquilli: inebriati dal successo, riusciremo a suddividere il risultato fra 4 liste al prossimo giro.

Per quanto riguarda Carpi invece, 5 anni fa Carpi Bene Comune mancava l’elezione di consiglio di Sara Rovatti per poco, a questo giro non c’è stata nessuna lista alternativa al PD che partisse da un’idea civica di sinistra, ma i votanti sono calati in percentuale di un altro 2% ed oggi si aggirano allegramente intorno ad un terzo dell’elettorato, forse lì dentro sono in tanti ad aspettare una proposta credibile e coerente di alternativa di sinistra, se qualcuno avrà la buona grazia di organizzarla e proporla lavorando sui tempi lunghi, preparandosi alla lunga traversata del deserto che ci attende nei prossimi anni, specie con una nuova giunta irrimediabilmente democristiana (sì, do per scontato che Bellelli vinca al secondo turno, però consiglierei agli elettori PD  abbondanza di gesti apotropaici: avevo anche pronosticato che avrebbe vinto al primo turno, seppur di un soffio. Fate voi).

Ci si risente prima e dopo il ballottaggio, nel frattempo godetevi questa due settimane di “entusiasmante” novità per la politica carpigiana (e poi preparatevi per una altrettanto “entusiasmante” campagna elettorale per le prossime regionali, che comincerà più o meno il giorno dopo il ballottaggio.
Vi anticipo che la Regione metterà a disposizione le risorse sia per fare un ospedale nuovo in mezza campagna, più la trasformazione del vecchio in un hospice con centro termale e hotel a 5 stelle e il raddoppio in sopraelevata della statale Modena Carpi, oltre alla copertura tombale del Secchia con un’autostrada a sei corsie per impedirgli di esondare).

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