Queste elezioni
hanno degli indiscussi vincitori e sono i promotori della lista civica Carpi
2.0 che in 5 anni passano da 2 all’8%
Come si
possa costruire un tale successo elettorale è un caso sociologico, prima che
politico.
Nel 2014 Carpi
2.0 aveva avuto da Bellelli “il giovane”, Sindaco predestinato nella genealogia
dei funzionari in serie costruiti dal partitone, in cambio dei servigi di
Bellelli “il vecchio”, ovvero quel Rossano ex (?) democristiano e più acerrimo
nemico delle giunte di sinistra carpigiane per decenni, un posto in giunta
nonostante uno striminzito 2% raccolto fra gli elettori.
A questo giro,
grazie anche al supporto della rete di interessi, costruita nell’arco di almeno
quattro lustri, da quell’anima pia e cementificatoria di Marco Aurelio Santi, sono di
fatto riusciti a raccogliere gran parte del voto cattolico del PD (che nello
stesso giorno passa dal quasi 38% alle europee al 31% alle comunali, tanto per chiarire
da dove vengano i voti per Carpi 2.0).
Di sicuro il
boom non è stato certo determinato dal successo politico o mediatico dell’attività
dell’ex assessora Saina (prima esponente di Comunione e Liberazione in una
giunta carpigiana, tanto per chiarire i meriti del Bellelli “giovane” nell’accettare
qualsiasi assessore pur che sia, in cambio di 2 voti e una benevolenza dal
mondo curiale espresso da Bellelli “vecchio”), ma dovrebbe essere il modo di far
politica di questo tipo di cattolici carpigiani a dover impressionare.
Quest’ala
che, ricordiamoci bene, è comunque tutt’ora interna al PD, in grado di spostare
come una falange più di 3000 voti, senza nessuna visibilità pubblica, senza
dover strombazzare chissà quale proposta politica che li differenzi, senza
comunicazione spinta sui social, sostanzialmente ci dice che c’è un modo, molto
efficace e sotterraneo, dentro o fuori il partito a seconda del “vantaggio
tattico” che ne consegue, di controllare voti.
A me che
sono, a confronto di certe vecchie volpi, un tipino molto ingenuo e naif, che
crede che la politica sia fatta di confronto pubblico e trasparenza, questo metodo
“para-massonico” di gestire consenso un filino mi inquieta, ma dentro il PD,
fin che le cose andavano bene, la cosa non costituiva scandalo, e in fondo,
come la pecunia anche il consenso, evidentemente, non olet.
Molto
spannometricamente, sono 4 o 5 consiglieri eletti, determinanti per avere la
maggioranza in consiglio.
Se nel precedente
mandato, Bellelli “giovane” si era consegnato volontariamente mani e piedi al
manovrare di Morelli in giunta, ora saranno i morelliani a tenerlo saldamente per
le… caviglie, avendo in mano il pallino della maggioranza consiliare.
Nota
accessoria: data la rilevanza di associazionismo cattolico presente in questa
lista, dubito fortemente che questo risultato non avrà conseguenza anche nel rafforzare
il ruolo del mondo cattolico nel controllo della Fondazione Cassa di Risparmio
di Carpi, l’altro vero centro di potere carpigiano (questa non è farina del mio
sacco, ma mi è stato gentilmente fatto notare da un compagno di sventure
politiche).
Detto dei
vincitori e dei principali “perdenti” (ovvero il corpaccione ex bersaniano del PD
che dovrà definitivamente assuefarsi all’odor di sagrestia in giunta), veniamo
a tutto il resto, in ordine sparso.
I Verdi di
carpi riescono quasi a dimezzare i loro consensi tra amministrative ed europee,
nello stesso giorno, a dimostrazione che se c’è una compagine locale abborracciata
nei contenuti e nella preparazione tecnica e scientifica in campo ambientale, capace
di non cavalcare manco l’onda comunicativa, mai avuta prima, che viene dal clamore
mondiale sulle questioni ecologiche, promosso dai Friday for Future di Greta Thunberg,
questa è quella carpigiana.
Con il
premio di maggioranza rischiano anche loro di poter esprimere un consigliere (e
quindi per forza di logica anche un assessore).
Dal punto di
vista delle politiche ambientali avrà lo stesso impatto dell’assessore verde
che più ha partecipato alla cementificazione di questo territorio, dal 2004 al
2014 (zero).
Nel derby
fra le due liste di sinistra, vince per un roboante 0,9% la lista geriatrica dei
fuoriusciti del PD ( Art. 1) contro la banda di giovinastri della lista per
Galantini assessore.
Riusciranno
anche questa volta ad avere un assessore in omaggio da Bellelli “il giovane”, con
la benedizione di Bellelli “il vecchio”?
In questo
caso il conformismo assoluto alla maggioranza e la totale ininfluenza mostrata
da Galantini nella scorsa giunta dovrebbe aiutarlo nella riconferma, peccato
che sia nella lista perdente, ma bisogna tener conto anche di eventuali
bilanciamenti per esponenti ex Leu nel resto delle Terre d’Argine.
Insieme
hanno comunque poco meno dei consensi avuti da LeU alle politiche e nell’eventuale
maggioranza conteranno uguale (zero).
Sono
francamente stupito per il risultato di Carpi Futura, inchiodata ai consensi di
cinque anni fa, nonostante avesse fatto un gran lavoro di rinnovamento e
partecipazione e con un candidato Sindaco decisamente alieno ai modi di far
politica di Carpi 2.0, nonostante la medesima provenienza, diciamo così,
antropologica. O forse proprio quello è il motivo di quel risultato.
Sicuramente,
dal punto di vista etico, preferisco il modo di far politica di Pescetelli e
compagnia a quello dei loro corrispettivi dentro e mezzi fuori dal PD, ma come
si diceva, io sono un ingenuo (e un affezionato alle cause perse).
Sul M5S
nulla dire: lì erano, lì sono, in perfetta continuità. Del resto, aver speso
cinque anni a fare esposti alle procure a vuoto e poi l’unica vera inchiesta
che provoca sconquassi, l’ha promossa l’ex consigliere di Forza Italia Benatti,
è già la cifra del fallimento della credibilità di Monica Medici come candidata
Sindaca, unitamente al trend negativo a livello nazionale di un M5S che di
sicuro, volendone sottolineare le potenzialità positive del periodo 2009-2011, oggi
non è altro che una promessa mancata, o meglio tradita.
La destra
arriva ad un insperato ballottaggio, non per meriti propri, quanto per la
debolezza della prima giunta Bellelli (basti guardare cosa succede a Modena,
dove Muzzarelli, che con il suo stile misto di trionfalismo arroganza e cemento,
ha suscitato per cinque anni vespai di comitati e non, seppur partendo da un
dato di consenso molto più basso di quello di Bellelli del 2014, è comunque riuscito a passare al primo turno).
La destra a
Carpi ora si affida più allo stile “bava alla bocca” salvinian meloniano e meno
al rampatismo cialtronista berlusconiano, ma in realtà, sempre quella pappa è, anche in
termini di consensi.
Al massimo
un po’ più irrancidita.
La cosa
bella da notare, è che nonostante il clamore sui media e social della questione
securitaria (unico argomento di proposta della Boccaletti e soci ma lisciata anche
dai pentastellati e da parte di Carpi Futura), i carpigiani “veri” e non “virtuali”,
dimostrano di poter percepire il problema della sicurezza come tale, ma
certamente non come un’emergenza che giustifichi da sola un programma politico.
Dulcis in
fundo, la mia amata sinistra: nel 2018 Potere al Popolo a Carpi raccoglieva la
bellezza di 405 voti (1%).
A questo
giro La Sinistra (elezioni europee) raccoglie la strabiliante cifra di 574
voti, con un incremento di ben mezzo punto percentuale.
Tranquilli:
inebriati dal successo, riusciremo a suddividere il risultato fra 4 liste al
prossimo giro.
Per quanto
riguarda Carpi invece, 5 anni fa Carpi Bene Comune mancava l’elezione di
consiglio di Sara Rovatti per poco, a questo giro non c’è stata nessuna lista
alternativa al PD che partisse da un’idea civica di sinistra, ma i votanti sono
calati in percentuale di un altro 2% ed oggi si aggirano allegramente intorno
ad un terzo dell’elettorato, forse lì dentro sono in tanti ad aspettare una
proposta credibile e coerente di alternativa di sinistra, se qualcuno avrà la
buona grazia di organizzarla e proporla lavorando sui tempi lunghi, preparandosi
alla lunga traversata del deserto che ci attende nei prossimi anni, specie con
una nuova giunta irrimediabilmente democristiana (sì, do per scontato che
Bellelli vinca al secondo turno, però consiglierei agli elettori PD abbondanza di gesti apotropaici: avevo anche
pronosticato che avrebbe vinto al primo turno, seppur di un soffio. Fate voi).
Ci si
risente prima e dopo il ballottaggio, nel frattempo godetevi questa due
settimane di “entusiasmante” novità per la politica carpigiana (e poi
preparatevi per una altrettanto “entusiasmante” campagna elettorale per le
prossime regionali, che comincerà più o meno il giorno dopo il ballottaggio.
Vi anticipo
che la Regione metterà a disposizione le risorse sia per fare un ospedale nuovo
in mezza campagna, più la trasformazione del vecchio in un hospice con centro
termale e hotel a 5 stelle e il raddoppio in sopraelevata della statale Modena
Carpi, oltre alla copertura tombale del Secchia con un’autostrada a sei corsie per
impedirgli di esondare).
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