Essendo tutte le opzioni di voto “sbagliate”, in questo
ballottaggio, alla fine hanno praticamente votato solo i supporter o
fan dei rispettivi candidati, chiaro segno di una cosa: la scelta dei candidati
è stata fatta più per rincuorare i propri che non per andare a pescare consensi
tra l’astensionismo (che era, per un paese con la tradizione di partecipazione
che aveva Carpi, dilagante già al primo turno, con quel 30% di astenuti) o nei
campi avversari.
Lo spostamento di voti dalle liste non arrivate al
ballottaggio basta a malapena a compensare i rispettivi elettori che domenica
avranno scelto il mare, ma si tratta di percentuali veramente risibili (in
mezzo c’era anche il mio, e devo dire che alla fine, se il messaggio doveva
essere di dare un chiaro messaggio alla Lega nazionale, rispetto ad una
barriera “etica” in queste terre, il messaggio è stato comunque deboluccio).
In realtà da una parte c’era un partitone che non poteva
lasciare a piedi Bellelli, e quindi la scelta era obbligata, dall’altra uno schieramento
fatto di emissari politici manco carpigiani, che hanno messo su una coalizione
basandosi esclusivamente su parole d’ordine della politica nazionale, segno che
la moltitudine social di “lamentoni”, quando non veri e propri “haters”, non
riesce a concepire una politica fatta di impegno diretto, che vada oltre al
telecomando della tv e oltre la tastiera del pc, e in questo modo non si può
costruire una classe dirigente politica locale (che se non si è al potere
richiede qualche annetto di impegno disinteressato e gratuito).
Che cambi qualcosa nella politica carpigiana, in assenza di
fattori “esogeni”, è altamente improbabile.
C’è la novità di un partitone che non ha più la maggioranza
assoluta in consiglio, ma vista la natura di molti suoi eletti e della lista “para-civica”
che condividerà la responsabilità di governo a questo giro, gli unici
cambiamenti che ci saranno non potranno che essere in peggio (ovviamente da un
punto di vista di sinistra ecologista).
Salvo disastri nazionali, quelli del partitone, avendo mantenuto il
controllo del potere municipale, continueranno a dormire sonni tranquilli, nonostante
un patrimonio di voti largamente eroso negli ultimi 15 anni e ormai al limite
della frana finale, e a impiparsene di qualsiasi parere che non venga da chi oggi
può determinare il “colore” della maggioranza in consiglio comunale, ovvero l’ala
curiale rappresentata da Carpi 2.0, ma che nei fatti sono voti già interni al
PD quando si tratta di elezioni politiche o europee.
Una nota per quanto riguarda questo blog: credo che chi non
si impegni direttamente nella partecipazione politica, almeno una volta nella
vita, non abbia manco il diritto di lamentarsi.
Io l’ho fatto a lungo, in fasi diverse della mia vita, ritenevo
di essermi guadagnato un “bonus”, per il quale ho continuato a scrivere qui e
sui social, il mio punto di vista per quei pochi o tanti “dispersi” alle
logiche della politica attuale come me, anche in questi ultimi cinque anni di “disimpegno”
dalla politica attiva.
Ritengo quel bonus finito, quindi non ci saranno più post di
politica locale da parte mia, a meno che non riguardino il sostegno a campagne
o proposte che riterrò utili appoggiare e diffondere, fino a quando (e solo se)
non si ricreeranno le condizioni collettive e individuali per tornare a
partecipare alla politica propriamente detta (cosa che al momento ritengo
altamente improbabile).
Auguri a Carpi e ai carpigiani per i prossimi 5 anni (ne
avremo comunque bisogno).
Rip Lorenzo...ci mancheranno i tuoi commenti...ci lasci in pasto a quel lumacone di Florio...
RispondiEliminaAh ah ah! By the way, ho giusto fatto l'abbonamento a VOCE.
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