Possibile: alle regionali tardi e male


Questo post è solo per esperti della fisica delle nanoparticelle in politica. Dato che faccio parte di una di queste, che va stasera in assemblea  per comunicare agli iscritti cose che dovevano essere decise ben in altro modo mesi fa, non potendo parteciparvi direttamente, al solito rendo pubblico quello che sarebbe stato il mio intervento, per i due (in questo caso non non i soliti quattro, perchè si tratta di un tema veramente di nicchia) lettori interessati.

Care compagne e cari compagni,
Vorrei iniziare questo mio intervento con una citazione da quello che dovrebbe essere il “manifesto fondativo” di Possibile ovvero il volume “Per giorni migliori” di Giuseppe Civati, che a sua volta citava una frase di Rosa Fioravante, secondo me illuminante (era l’estate 2017, un’era politica fa): “Se dividi il mondo in populisti e argine ai populisti, la critica dell’esistente rimane solo ai primi”.

Ecco, io credo che questa frase (come molte altre di quel libro-manifesto) potrebbero tranquillamente essere scritte anche per la situazione politica dell’Emilia Romagna di oggi, che andrà alle elezioni, e credo che Possibile vi arrivi completamente impreparata e in qualche modo tradendo diversi punti che furono condivisi da chi si iscrisse a questo movimento, negli anni passati, come nel mio caso, e forse non è un caso se questa organizzazione, negli ultimi anni, ha perso una parte notevolissima dei suoi iscritti iniziali.

Proviamo a riassumere: La convocazione di questa assemblea parla di “esito delle interlocuzioni in vista delle elezioni regionali e l'inizio della preparazione della campagna elettorale” ma io, come iscritto (figuriamoci gli elettori), non ho ancora capito che posizione abbiamo rispetto ad alcuni temi fondamentali di politica regionale e quali proposte specifiche intendiamo portare avanti, e non mi si dica che bastava partecipare alle assemblee regionali per saperlo perché da mesi (da mesi!) non vedo comunicati ufficiali di Emilia Romagna Possibile, che abbiano a che fare con questioni concrete di politica regionale.

Faremo campagna elettorale pro o contro le nuove autostrade previste in regione? Pro o contro il progetto di autonomia regionale?  Pro o contro il ruolo dei privati in sanità? Abbiamo qualcosa da dire ai lavoratori di aziende che affrontano situazioni di crisi, qui in Emilia Romagna? E ai lavoratori di aziende in appalto che in questi anni hanno fatto lotte importanti contro condizioni di lavoro inaccettabili per una regione che si definisca civile?

Ammetto che gli assenti abbiano sempre torto, e non avendo potuto partecipare alle assemblee, non posso certo lamentarmi se mi sfuggono i contenuti che sono stati portati nelle varie “interlocuzioni”; nonostante il nostro coordinatore provinciale abbia sempre cercato di riportare il più possibile fra gli iscritti tutte le informazioni disponibili, ma se già fra i vostri scritti non si conosce quale sia la proposta elettorale di Possibile, (se non la ventina che ha avuto la possibilità di partecipare effettivamente alle assemblee),  come faranno a saperlo i potenziali elettori di Possibile?

In particolare io non capisco perché agli iscritti di questa organizzazione, non sia mai stato esplicitamente chiesto di esprimersi con un voto, sul modello di quello per le elezioni europee, su quale fosse lo schieramento o la formazione politica che sentivamo più vicina ai nostri valori e ai nostri programmi.

C’erano almeno tre possibilità in campo (quattro, se si considera che davanti alla impossibilità di unire tutte le forze, si poteva anche considerare di concentrarsi sulle proposte politiche e lasciare libertà di voto agli iscritti).
1) La lista “Coraggiosa” di Elly Schlein, che mi pare fosse figura di gran riferimento per tutti noi fino alle scorse europee e che unisce le altre formazioni di “sinistra” con le quali avevate deciso di fare le elezioni politiche del 2018.
2) I Verdi, che furono l’organizzazione con la quale la maggioranza degli iscritti di Possibile aveva deciso di condividere il percorso alle europee, con una spinta evidente anche della segreteria nazionale.
3) La sinistra che si pone al di fuori della coalizione di Bonaccini con L’Altra Emilia Romagna e che vede una lista che si ripresenta con lo stesso simbolo NON PARTITICO di 5 anni fa, e che 5 anni fa aveva ottenuto la rappresentanza elettorale in consiglio regionale, contro tutto e tutti, ed  stata disponibile a molte battaglie e iniziative unitarie, con il pezzo di sinistra alleata con Bonaccini  e mi riferisco in particolare alle iniziative sulla legge regionale urbanistica).

Io mi aspettavo che Possibile intanto avesse una posizione programmatica pubblica e condivisa per la regione, che andasse al di là delle campagne nazionali come “firmamento”.
Proposte chiare e precise e sulla base di quelle, avremmo potuto fare le nostre scelte di schieramento, invece ci troviamo qui a pochi giorni dalla chiusura delle liste, dove evidentemente almeno due decisioni sono state implicitamente già prese (Possibile sosterrà Bonaccini e lo farà in modo distinto da Coraggiosa e dai Verdi).
Quale che sia la decisione, arrivarci a sei settimane dal voto è semplicemente poco serio
Al di là del merito della scelta di Possibile, che evidentemente è già avvenuta senza averla ancora resa comune con una semplice email a tutti gli iscritti, e che, in base alle informazioni disponibili ad oggi grazie al nostro coordinatore provinciale,   personalmente ritengo profondamente sbagliata.

Come iscritto a Possibile dal 2017 io sono allibito per come è stata gestita la questione fino ad oggi, credo che a questo punto per Possibile sarebbe semplicemente meglio comunicare la libertà di voto ai propri iscritti,  e provare a ripensare modi e contenuti sia delle proprie iniziative che della comunicazione, per ripartire con lo spirito originario di un programma femminista, ecologista e sociale (se a qualcuno fa pudore il termine socialista), che sicuramente non può essere quello, ad esempio,  della “lista Bonaccini” ) o sicuramente non lo sarà di più d quello dei Verdi o della lista Coraggiosa o de L'altra Emilia Romagna (in caso contrario, qualcuno si prenda la briga di illustrarmi i fondamentali punti di distacco dai loro programmi).

Sia come sia, io come elettore scelgo senza dubbi di sostenere L’Altra Emilia Romagna, perché credo che servano impegno e coerenza duraturi negli anni, per garantirsi quella credibilità minima, utile a raccogliere i consensi necessari per poi pesare in future alleanze, e se si continua a non costruire questa benedetta autonomia, (al contrario di quanto avvenuto a tutte le formazioni alleate del PD in tutte le elezioni degli ultimi 15 anni), se ad ogni elezione ci si divide, e si sceglie di dire magari le cose giuste sostenendo alleanze, dove il “dominus”  fa politiche che le smentiscono platealmente, questo inizio non ci sarà mai e ci troveremo fra cinque anni di nuovo in questa situazione.

Ho concluso, continuerò a sostenere Possibile, nel mio piccolo, rinnovando la tessera e sostenendola con il 2 per mille, in nome di quel manifesto iniziale "Per giorni migliori" che per la terza volta viene smentito con scelte elettorali e organizzative sbagliate, dopo i "successi" di LeU, la fine fatta del dialogo con i Verdi e ora con queste decisioni fuori tempo massimo delle regionali, tutte politiciste e prive di ogni proposta che non siano la riproposizione di slogan, comuni a tanti (e non si capisce quindi perchè andare soli) ma non concretizzate nei contenuti.
Spero che dopo queste elezioni (nelle quali il contributo di Possibile, prevedo che fortunatamente sarà dimenticato in fretta), ci sia un profondo rivolgimento dell'organizzazione e dei suoi modi di fare politica, tornando allo spirito originario.

Commenti

  1. Ciao Lorenzo, sono un iscritto a Possibile a Bologna. Mi sono iscritto da circa un anno proprio perché ho capito che sostenere Possibile "da fuori" non era abbastanza. In questi mesi nei vari comitati, cittadini e regionali, si è molto discusso su che cosa fare alle Regionali, e la decisione è stata difficile e sofferta. Se si è arrivati così in ritardo, è dovuto anche al fatto che le richieste di confronto sul programma fatte a Bonaccini hanno ricevuto una risposta soltanto molto tardi. Possibile ha presentato un programma che consiste in una sorta di "Firmamento" declinato in chiave regionale, e se si è deciso alla fine di partecipare aderendo alla "lista del Presidente" è perché ci sono stati incoraggianti segnali di apertura sui temi che a noi stanno a cuore. Se non è stata organizzata una consultazione online degli iscritti è semplicemente perché il tema, come peraltro fai notare anche tu, era complesso e articolato e non si poteva ridurre a un quesito con 3 opzioni, senza conoscere tutti gli aspetti che erano e sono in gioco. Proprio per questo io credo che iscritti e simpatizzanti di Possibile dovrebbero il più possibile (perdonami il pasticcio) partecipare alle assemblee e agli incontri dei comitati: solo così rimettiamo la politica e il confronto al centro, e lo facciamo mettendoci la faccia in prima persona. Poi le scelte possono essere più o meno condivisibili, ma la nostra partecipazione non può ridursi a un sì o un no su una piattaforma, che è uno strumento utile ma non può essere l'unico. È questa io credo una delle differenze tra noi e i Cinquestelle, per esempio.

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    1. Caro Bandini, aggiungere strumenti di consultazione on line (che non necessariamente si riducono al voto) non significa eliminare le assemblee e resta il fatto che quando convochi un'assemblea regionale a Bologna riduci di molto le possibilità di partecipare perchè già farebbe fatica, per famiglia e per lavoro) a partecipare ad una provinciale ed inevitabilmente concentri l'attenzione sul bolognese
      In secondo luogo quello che io contesto, oltre all'incredibile ritardo con cui si è sviluppato il dibattito (che per altro, come diversi iscritti di Modena hanno chiarito, se dava già per scontato il sostegno a Bonaccini, dava comunque per scontata una cosa che per diversi iscritti non era, quindi in modo non democratico).
      Infine è ovvio che un partito debba fare le sue assemblee e pazienza per chi non ci può essere, ma io delle ultime cinque (5!) assemblee regionali, non ho mai visto un comunicato post assemblea ufficiale pubblico per tutti o un resoconto formale per tutti gli iscritti se non resoconti via wapp da parte del coordinatore regionale.
      Ma se esiste uno strumento regionale per la convocazione delle assemblee, com'è possibile che non si faccia circolare una comunicazione uniforme e base comune per tutti DOPO le assemblee?

      Quanti sono gli iscritti di Possibile in regione? Le votazioni saranno un semplicismo, ma se diversi degli iscritti di Modena (non solo io) le chiedono, si può avere una risposta formale prima di arrivare al comunicato stampa con le vostre decisioni finali?
      Si possono usare tutte le scuse di questo modo, ma la differenza fra un processo democratico e la gestione della trattativa fra pochi, se lo si vuole, nel 2019 si poteva ben limare (infine, che la situazione fosse più complessa per le regionali che per le europee mi pare francamente una scusa implausibile).
      Un conto è un mandato per "dialogare" con Bonaccini, mentre possibilmente si dialoga anche con altri ma, credimi, vedendo molti commenti anche sui social da altri iscritti ed ex iscritti di Possibile, nessuno ha capito quale fosse l'oggettivo ostacolo a partecipare alle elezioni con Coraggiosa, se proprio si doveva stare in una coalizione di centrosinistra, e non tutti davano per scontato che si dovesse valutare un'opzione autonoma dal centrosinistra come AER.
      Giuste o sbagliate che siano, quando ci sono, in un movimento piccolo e con gli strumenti di consultazione disponibili nel 2019, opinioni divergenti, una dirigenza che non sia già orientata ad un determinato risultato, quelle opinioni trova il modo di farle emergere e le conta, perchè in nessn modo si può affermare che un candidato unico, in un collegio unico, senza indicazioni di voto per il resto della regione, sia una soluzione di compromesso: è una soluzione di interesse diretto.
      Legitima, che magari avrebbe avuto pure la maggioranza, ma in questo modo è stata semplicemente imposta.
      Ne approfitto per ripeterti le domande a cui nessuno mi risponde mai: quanti sono gli iscritti di Possibile in regione? Quanti hanno partecipato alle 5 assemblee? Quello che tu chiami "Firmamento regionale", se è un documento ufficiale del partito, com'è che non si trova da nessuna parte e in cosa sarebbe incompatibile con il programma di AER o di Coraggiosa o dei Verdi? O il problema è che si era già da prima puntato su un'unica candidatura, basta che sia e solo per quella si sono andate a fare trattative con Bonaccini?

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  2. Ciao Lorenzo,
    sono d'accordo con te sul fatto che sulla comunicazione interna (ma anche verso l'esterno) si possa e si debba migliorare: soprattutto sono d'accordo sul fatto che dovrebbero esserci dei comunicati ufficiali post-assemblea. Su questo avanzerò una proposta ai portavoce regionali. Sul fatto che fosse una decisione già presa, io sinceramente non lo credo; lo dimostra il fatto che ci siamo arrivati quasi fuori tempo massimo. Sono dentro Possibile da poco, ci sono cose sicuramente da migliorare, credo che dipenda anche da ognuno di noi. Sul numero degli iscritti in Regione: non ho questo dato, chiederò.

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