Agrivoltaico di Fossoli: Potevano salvarsi la faccia, si sono salvati le terga.

 

Oggettivamente ieri sera è avvenuta una cosa abbastanza “rivoluzionaria” per il Consiglio Comunale carpigiano, ovvero è stata respinta la richiesta di variante urbanistica richiesta per consentire opere accessorie al mega impianto agrivoltaico di Fossoli (primo di una lunga serie in arrivo).

Un risultato del tutto inaspettato dato che fino a ieri l’altro (e dopo un anno dall’avvio del suo iter) il Sindaco e la maggioranza avevano sostenuto di “non poterci fare nulla”, dato che tutto era sovradeterminato a livello regionale e nazionale, tanto è vero  che in questo modo era stato presentato in commissione consiliare ed alla consulta ambiente, salvo poi in zona cesarini, dichiarare il “coraggioso gesto”.

Però… c’è un però: da parte dei consiglieri di maggioranza, il “coraggioso gesto” la “vibrante protesta”, si riduce in realtà al non partecipare al voto (sapendo benissimo che i consiglieri di opposizione avrebbero comunque votato contro).

Per chi non è avvezzo ai regolamenti consiliari, la questione è semplice: se arriva una delibera in consiglio comunale, si può approvarla o rifiutarla o astenersi.
Se nessuno partecipasse al voto, semplicemente scivolerebbe avanti nelle prossime convocazioni (cioè la questione viene solo rimandata di qualche settimana).

Se la maggioranza dei consiglieri decide di non votare, chi resta decide per tutti e questo è quello che è avvenuto (e i consiglieri di maggioranza sapevano benissimo che i consiglieri di opposizione avrebbero comunque votato, mantenendo valido il voto, che per inciso sarebbe il dovere civico dei suddetti consiglieri).

Quindi , contrariamente a quanto la propaganda di PD, AVS e Carpi a Colori vorrebbe far passare con un comunicato stampa correlato da foto iconica a uso social del Sindaco, i consiglieri di maggioranza, opportunamente istruiti e in fila disciplinata, hanno deciso di non decidere, ma rivendendo la non decisione come roboante atto di protesta nei confronti dei governi nazionali che hanno approvato le normative che consentono questi megaimpianti (per inciso: governi Draghi e Meloni, dove hanno seduto in pratica tutti i partiti attualmente rappresentati in consiglio, civiche escluse).

Sono personalmente molto spiaciuto di non aver potuto partecipare alla seduta del Consiglio Comunale, essendo bloccato al Pronto Soccorso locale ad assistere un familiare.
La scena dei consiglieri di maggioranza che coraggiosamente decidono di non decidere, nascondendosi dietro un ragionamento piuttosto astruso (“non possiamo votare contro la deliberà perché questa è del tutto legittima”, come se fossero chiamati a votarne la legittimità e non il merito) avrebbe potuto scomodare le rappresentazioni degli ignavi della Divina Commedia o i sempiterni “indifferenti” del sempre citato a sproposito Gramsci, ma la questione, molto più banalmente, è che, alla fine, Sindaco e consiglieri, avrebbero potuto  salvarsi la faccia, approvando o bocciando la variante, ma hanno preferito salvarsi le terga, lasciando la patata bollente ai consiglieri di minoranza, dato che ora l’atto è stato bocciato in modo del tutto definitivo, ma la responsabilità ricadrà solo su alcuni, mentre altri si ergeranno come difensori del territorio locale, basta che non ci sia da assumersene la responsabilità.

Si tratta comunque di un grande risultato che se non altro ritarderà e complicherà non poco la realizzazione di quell’impianto, risultato che, visto come si era comportata la maggioranza fino al giorno prima del voto, si deve largamente attribuire al ruolo svolto dal comitato Carpi per la Giustizia Climatica e Sociale: senza una mobilitazione dell’opinione pubblica così rilevante, il radicale cambio di orientamento di Sindaco e maggioranza di questi giorni sarebbe stato altamente improbabile e le proteste sarebbero intervenute a impianto già realizzato.

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