Riassumiamo brevemente... (due righe su partecipazione e sistemi elettorali per le regionali, partendo dal caso della Toscana).

 Nelle settimana scorse è successa una cosa strana (pure gratificante, per il mio piccolo animo meschino): un post su FB scritto di getto (e si vede) sul risultato delle elezioni toscane è stato, generosamente, da molti condiviso e risulta (stando alle statistiche di META, per chi ci crede) la cosa più letta che abbia mai scritto.
Magari è stato solo per la foto sconcia che l'accompagnava, ma mo' che adesso ho tempo (cioè, in realtà non lo avrei, ma piuttosto che lavorare...) me lo copio e reincollo qua, dove non passa nessuno, a futura memoria (mia) per i giorni tristi di pioggia, quando penso quanto sia incompreso il mio genio, che manco in famiglia mi si fila e che alla fine scrivo giusto per quattro gatti.
A parte questa volta che i gatti furono almeno 8. Tiè.)

Riassumiamo brevemente

Riassumiamo brevemente: il PD fa una legge elettorale in Toscana che consente alla Lega di eleggere consiglieri avendo preso meno voti di Toscana Rossa, mentre Toscana Rossa non può entrare in consiglio regionale, perchè la sua candidata presidente ha preso più del 5% mentre la sua lista (unica, quindi senza nessuna possibilità di errore di attribuzione fra voto alla presidente e voto di lista) meno.
Cioè la legge elettorale del PD fa un favore diretto alla destra, pur di non dover sopportare opposizioni da sinistra (Bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao...)
Sulle pagine di Antonella Bundu e dei suoi sostenitori si moltiplicano i commenti di soloni del centrosinistra del tipo: "ma perchè non state con la maggioranza?" "i vostri sono voti sprecati che non contano nulla" "la solita logica dei duri e puri".
Stesse solfe sentite in Emilia Romagna prima e dopo le ultime regionali.
Nel frattempo la partecipazione crolla (ma in Emilia Romagna e Toscana non è un problema. fin che vincono "loro", mentre nelle Marche ovviamente "è un bruttissimo segno per la democrazia" dato che hanno perso).
Giusto per la precisione: il "buongoverno" di Giani in 5 anni ha perso 110.000 voti e stravince solo perchè la destra ne ha persi di più.
Ricci nelle Marche CON DENTRO SIA M5S CHE PRC prende meno voti di quelli che prendeva il centrosinistra da solo 5 anni fa, peraltro pure lì la destra vince "in retromarcia" (cioè perdendo consensi).
Ma il problema, per i molti commentatori da social (e anche per qualcuno mainstream) sono quelli che "non si adeguano" a queste leggi elettorali scritte in modo tra il demente e il subdolo apposta per mortificare la partecipazione e impedire che idee "non allineate" al liberismo di destra o a quello "progressista" abbiano anche solo vagamente diritto di tribuna.
Passeranno 5 anni, perderanno altri 100.000 voti per regione, e ancora ci verranno a spiegare la rava e la fava di quanto sia importante stare "tutti assieme", come se il problema non fossero le centinaia di migliaia di elettori "loro" che hanno perso per strada, ma le decine di migliaia che se non avessero alternative come liste presentate alla loro sinistra (in un mix di delirio burocratico per la presentazione, azzerate nella comunicazione mainstream e senza un soldo per farsi conoscere), andrebbero ad ingrossare ulteriormente l'astensione (perchè portatrici di valori e programmi diversi, non compatibili con quelli di centrosinistra).
Ovviamente, di rimettere in discussione le leggi elettorali regionali per farle tornare rappresentative e democratiche, manco a parlarne.
Ma il problema sono i "non allineati" (sia quando il centrosinistra vince che quando perde)...





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