Carpi 2019: Morelli diventa l'innominato


L'Innominato 
E finalmente il PD cittadino oggi disse una cosa chiara sulle amministrative: il candidato Sindaco c’è, è solo uno e si chiama Bellelli.

L’affermazione perentoria è in un comunicato stampa a doppia firma, del segretario comunale del PD Marco Reggiani, spalleggiato dall’ex On. Ghizzoni, direttamente interessata alla questione dato che più volte è stata tirata in ballo da media locali più o meno fantasiosi, come possibile alternativa a Bellelli, nonostante avesse già dichiarato molti mesi fa il suo aperto sostegno alla ricandidatura del Sindaco.

Segretario ed ex Onorevole dunque schierano le truppe del PD carpigiano a coorte, nella difesa dell’operato del Sindaco uscente. Tutto bene, tutto molto bello (per il PD), se non fosse per due cose: la consistenza della truppe e la totale scomparsa dal comunicato del nome del Vicesindaco Morelli.

Sulla consistenza delle truppe, ovviamente si parte dal conteggio dei voti persi tra il 2014 e il 2018.  Certo le amministrative sono elezioni diverse dalle politiche, ma quando si usano simboli di partiti e movimenti nazionali, si eredita anche parte delle tendenze di voto nazionali che li caratterizzano e la cosa, per il PD carpigiano, non appare particolarmente tranquillizzante.

Per quanto riguarda il non azzardarsi neanche a fare il nome all’origine di questo inedito caos nella politica carpigiana, diciamo che si tratta di una notevole prova di ipocrisia: un sostegno sbandierato a Bellelli ma che dimostra anche una notevole paura di quelle che possono essere le mosse de “l’innominato”.

In questo modo la rivendicazione della linea dettata dall’assemblea carpigiana, pare al tempo stesso confermarsi e smentirsi: in mezzo a ‘sto bailamme, dal loro punto di vista, è senza dubbio un bene che dal “Partito” si decida a "calare l’asso” sul tavolo da gioco e chiarire che le decisioni prese da un’assemblea di partito tali erano e tali restano, ma il gesto rivela anche la debolezza del bluff, dato che la medesima assemblea aveva sancito una sorta di tregua in ottobre, al punto che addirittura alcuni giornali locali accreditavano un’ipotesi di riedizione del ticket Bellelli- Morelli (voce dal sen fuggita dalla bocca dell’assessore Tosi, sempre stando alla stampa locale), anche se Morelli sarebbe al terzo mandato consecutivo da assessore, cosa di solito non consentita dalle prassi del partitone.

Quindi l’asso calato sarebbe in realtà una carta dimezzata (o se vogliamo, forse non è esattamente quello di briscola, o forse qualcuno pensa di giocare a briscola e invece è cotecchio… ) e in questo modo, facendo la voce grossa, si rivela in realtà tutta la debolezza del partito, plasticamente rappresentato nella foto pubblicata sul sito di Voce da due volti che per storie personali hanno ben poco a che fare con la parte cattolica di origine democristiana del PD carpigiano (o meglio: di molti settori organizzati del suo elettorato): una fusione mai finita (e forse mai iniziata), dove a prendere le difese del Sindaco è una parte sola, mentre l'altra rimane in ombra (e nell'ombra decide le proprie mosse, non escludendo anche la frattura clamorosa, se Morelli non dovesse avere le giuste contropartite per la sua rinuncia a correre da Sindaco)

Detto ciò, resta il punto che cercavo di chiarire nel post di qualche giorno fa, che il supporto di Reggiani e Ghizzoni non risolve: Bellelli ha già largamente mostrato di non volere (e quindi non  essere in grado) di esercitare le sue prerogative da Sindaco nella gestione non solo della vicenda “appalti” in sè, ma proprio come modello di amministrazione, accettando da anni di essere un Sindaco dimezzato dal proprio Vice e, comunque vada a finire la vicenda, sia in termini legali che politici (ovvero sia che alle elezioni di maggio Bellelli si mostri da solo o ancora in compagnia di Morelli e magari di tutta la giunta uscente in una versione fotocopia), la sua credibilità come Sindaco eletto direttamente dai cittadini e non come esito di trattative tra correnti di partito, ne risulta definitivamente danneggiata (e già non era elevatissima).

Insomma, per la serie consigli non richiesti, la situazione è parecchio compromessa, ma dato che tanto il partito non è più n grado di garantire a nessuno incarichi vita natural durante come in passato, forse Bellelli farebbe bene a prendere lui una decisione netta nei confronti del Vicesindaco, giocandosi  la campagna in prima persona, non come prodotto dell’allevamento in serie di funzionari di partito (senza manco più una Frattocchie dove potersi formare), ma come portatore di una sua visione e un programma per la città.

Oh, nel frattempo magari il Morelli si decide a recitare la parte de “l’innominato” manzoniano fino in fondo e, dopo essere stato illuminato nottetempo da una Divina Provvidenza di passaggio, autonomamente sceglie di liberare Lucia... pardon, il Sindaco,  dalla sua prigionia. 
Ma così ad occhio, mi pare che di Provvidenza, a Carpi, di 'sti tempi, ne giri poca.

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