E
finalmente il PD cittadino oggi disse una cosa chiara sulle amministrative: il candidato
Sindaco c’è, è solo uno e si chiama Bellelli.
L’affermazione perentoria è in un comunicato stampa a doppia
firma, del segretario comunale del PD Marco Reggiani, spalleggiato dall’ex On.
Ghizzoni, direttamente interessata alla questione dato che più volte è stata
tirata in ballo da media locali più o meno fantasiosi, come possibile
alternativa a Bellelli, nonostante avesse già dichiarato molti mesi fa il suo
aperto sostegno alla ricandidatura del Sindaco.
Segretario ed ex Onorevole dunque schierano le truppe del PD carpigiano a
coorte, nella difesa dell’operato del Sindaco uscente. Tutto bene, tutto molto
bello (per il PD), se non fosse per due cose: la consistenza della truppe e la
totale scomparsa dal comunicato del nome del Vicesindaco Morelli.
Sulla consistenza delle truppe, ovviamente si parte dal
conteggio dei voti persi tra il 2014 e il 2018.
Certo le amministrative sono elezioni diverse dalle politiche, ma quando
si usano simboli di partiti e movimenti nazionali, si eredita anche parte delle
tendenze di voto nazionali che li caratterizzano e la cosa, per il PD
carpigiano, non appare particolarmente tranquillizzante.
Per quanto riguarda il non azzardarsi neanche a fare il nome
all’origine di questo inedito caos nella politica carpigiana, diciamo che si
tratta di una notevole prova di ipocrisia: un sostegno sbandierato a Bellelli
ma che dimostra anche una notevole paura di quelle che possono essere le mosse
de “l’innominato”.
In questo modo la rivendicazione della linea dettata dall’assemblea
carpigiana, pare al tempo stesso confermarsi e smentirsi: in mezzo a ‘sto bailamme,
dal loro punto di vista, è senza dubbio un bene che dal “Partito” si decida a "calare
l’asso” sul tavolo da gioco e chiarire che le decisioni prese da un’assemblea
di partito tali erano e tali restano, ma il gesto rivela anche la debolezza del
bluff, dato che la medesima assemblea aveva sancito una sorta di tregua in
ottobre, al punto che addirittura alcuni giornali locali accreditavano un’ipotesi
di riedizione del ticket Bellelli- Morelli (voce dal sen fuggita dalla bocca
dell’assessore Tosi, sempre stando alla stampa locale), anche se Morelli
sarebbe al terzo mandato consecutivo da assessore, cosa di solito non
consentita dalle prassi del partitone.
Quindi l’asso calato sarebbe in realtà una carta dimezzata
(o se vogliamo, forse non è esattamente quello di briscola, o forse qualcuno
pensa di giocare a briscola e invece è cotecchio… ) e in questo modo, facendo
la voce grossa, si rivela in realtà tutta la debolezza del partito, plasticamente
rappresentato nella foto pubblicata sul sito di Voce da due volti che per
storie personali hanno ben poco a che fare con la parte cattolica di origine
democristiana del PD carpigiano (o meglio: di molti settori organizzati del suo
elettorato): una fusione mai finita (e forse mai iniziata), dove a prendere le difese del Sindaco è una parte sola, mentre l'altra rimane in ombra (e nell'ombra decide le proprie mosse, non escludendo anche la frattura clamorosa, se Morelli non dovesse avere le giuste contropartite per la sua rinuncia a correre da Sindaco)
Detto ciò, resta il punto che cercavo di chiarire nel post di qualche giorno fa, che il supporto di Reggiani e Ghizzoni non risolve: Bellelli
ha già largamente mostrato di non volere (e quindi non essere in grado) di esercitare le sue
prerogative da Sindaco nella gestione non solo della vicenda “appalti” in sè, ma
proprio come modello di amministrazione, accettando da anni di essere un Sindaco
dimezzato dal proprio Vice e, comunque vada a finire la vicenda, sia in termini
legali che politici (ovvero sia che alle elezioni di maggio Bellelli si mostri
da solo o ancora in compagnia di Morelli e magari di tutta la giunta uscente in
una versione fotocopia), la sua credibilità come Sindaco eletto direttamente
dai cittadini e non come esito di trattative tra correnti di partito, ne risulta
definitivamente danneggiata (e già non era elevatissima).
Insomma, per la serie consigli non richiesti, la situazione
è parecchio compromessa, ma dato che tanto il partito non è più n grado di
garantire a nessuno incarichi vita natural durante come in passato, forse Bellelli farebbe bene a prendere lui una decisione netta nei confronti del Vicesindaco, giocandosi la campagna in prima persona, non come prodotto dell’allevamento in serie di
funzionari di partito (senza manco più una Frattocchie dove potersi formare), ma come portatore di una sua visione e un programma per la città.
Oh, nel frattempo magari il Morelli si decide a recitare la
parte de “l’innominato” manzoniano fino in fondo e, dopo essere stato
illuminato nottetempo da una Divina Provvidenza di passaggio, autonomamente sceglie di liberare Lucia... pardon, il Sindaco, dalla sua prigionia.
Ma così ad occhio, mi pare che di Provvidenza, a Carpi, di 'sti tempi, ne giri poca.
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