Immagine tratta da Tempo |
E con la nomina del Presidente del Consiglio Comunale di ieri sera si chiudono i giochi.
Dato che quest'anno ci ho messo un po' il becco, tanto vale riaprire la tradizione del commento post voto (poi si tornerà al letargo).
Il più bello del reame
Che vincesse Riccardo Righi si era capito più o meno da quando si sono conosciuti i nomi delle altre candidate (in particolare di quella della destra).
Di fatto, contro una candidatura di bandiera di Fratelli D’Italia, era scontato che Righi passasse al primo turno.
In realtà il risultato è stato più alto delle aspettative a causa del (ulteriore) crollo dell’affluenza, ma che Arletti e, tantomeno, Medici non sarebbero mai arrivate al ballottaggio lo capiva chiunque sapesse leggere e scrivere almeno da gennaio.
Il successo di Righi è “vero” anche in termini di voti assoluti: non raggiunge i 21000 voti che prendeva Bellelli nel 2014, ma ne prende comunque 2000 in più di quelli che Bellelli fece al secondo mandato nel 2019, interrompendo una parabola di costanti cali nei voti assoluti nell'elezione del Sindaco espresso dal partitone.
Annalisa Arletti può vantare un aumento in percentuale rispetto alla candidata Boccaletti del 2019, ma alla fine della fiera sono sempre quei voti che la destra ha sempre preso a Carpi.
Si travasano fra Lega e Fratelli d’Italia a seconda
delle mode, ma sempre quella roba lì è.
Monica Medici era semplicemente una candidata impopolare per
il centro moderato che di fatto rappresenta Carpi Futura (che per buona metà si
è trasferito armi e bagagli dalle parti di Righi). La lista di “ex” dei 5
Stelle riesce a tenerne insieme un po’ ma, alla fine, quando manco raccogli i
consensi che ti avevano dato 5 anni prima come candidata Sindaca (passa da 4954
voti a 2707 voti), forse dovresti farti qualche domanda e darti qualche risposta
rispetto ai risultati di dieci anni di permanenza in consiglio comunale. In
altri termini: Carpi Futura ha ceduto alla voglia di protagonismo della Medici,
ci hanno rimesso tutti (dato che oltre alla metà dei voti della Medici, si sono
“volatilizzati” anche i 4200 voti raccolti da Pescetelli nel 2019)
E adesso qualche “spigolatura” sulle liste.
Morelli che partì per suonare e finì suonato.
Dopo mesi di balletti più dei media che dell’interessato (si candida contro Righi, si candida a fare il Vicesindaco, sarà capolista e trainerà Azione, “ci mette la faccia” ma non si candida), alla fine Azione e Morelli fanno un flop clamoroso. La “Carpi bene” del centro politico carpigiano è già largamente rappresentata nella coalizione di Righi e in quello che rimane di Carpi Futura, quello che sicuramente non era utile in giunta era un ego ipertrofico in più.
Tutto sommato, la conferma della scomparsa di Morelli dalla scena politica locale è sicuramente l’unica buona notizia (per quel che mi riguarda) di queste elezioni.
Consiglio il video che pubblicò su facebook poco prima del voto (mio nonno quelli così li chiamava “sbregaversa”, cioè quelli che scuotono molto l’erba passando ma non mietono un granché).
Dopo mesi di balletti più dei media che dell’interessato (si candida contro Righi, si candida a fare il Vicesindaco, sarà capolista e trainerà Azione, “ci mette la faccia” ma non si candida), alla fine Azione e Morelli fanno un flop clamoroso. La “Carpi bene” del centro politico carpigiano è già largamente rappresentata nella coalizione di Righi e in quello che rimane di Carpi Futura, quello che sicuramente non era utile in giunta era un ego ipertrofico in più.
Tutto sommato, la conferma della scomparsa di Morelli dalla scena politica locale è sicuramente l’unica buona notizia (per quel che mi riguarda) di queste elezioni.
Consiglio il video che pubblicò su facebook poco prima del voto (mio nonno quelli così li chiamava “sbregaversa”, cioè quelli che scuotono molto l’erba passando ma non mietono un granché).
Carpi futura: “ci hanno rimasto da soli”
Carpi Futura paga la “scissione lenta” della sua anima di “centrosinistra”, in corso da anni, che ha visto l’ala rappresentata dal settimanale un tempo autorevole di Carpi, da anni ridotto a fanzine di Righi, con tutta la relativa rete di appoggi e sponsor. Vascotto e compagnia organizzano la lista “personale” del Sindaco e dimezzano i consensi a Carpi futura.
Carpi Futura paga la “scissione lenta” della sua anima di “centrosinistra”, in corso da anni, che ha visto l’ala rappresentata dal settimanale un tempo autorevole di Carpi, da anni ridotto a fanzine di Righi, con tutta la relativa rete di appoggi e sponsor. Vascotto e compagnia organizzano la lista “personale” del Sindaco e dimezzano i consensi a Carpi futura.
Per la stortura del sistema maggioritario, che di fatto
favorisce le coalizioni maggiori, alla faccia dei voti espressi dai cittadini,
non riescono ad eleggere neanche un consigliere (ed è un gran peccato che
comunque non sarebbe passato Bruno Pullin, terzo in lista per preferenze, che sarebbe stato una gran risorsa in
consiglio "a prescindere" dalla lista in cui aveva deciso di candidarsi).
Alleanza Verdi Sinistra: consenso non olet
Con queste elezioni, benchè raccogliendo meno voti di quelli raccolti alle europee lo stesso giorno e rimanendo ben al di sotto della media della circoscrizione, l'alleanza Verdi-Sinistra ha eletto in consiglio l'ex assessore dei Verdi Artioli (nominato ieri sera Presidente del Consiglio Comunale, figura sostanzialmente cerimoniale al costo di un'indennità pari a quella assessorile. Del resto pare che nella famiglia Artioli fare il cerimoniere sia tradizione consolidata) ed ha ottenuto un posto in giunta per l'assessora Tamara Calzolari alle politiche sociali (sicuramente una delle migliori della compagine precedente dal punto di vista di impegno e competenze, ma sempre allineata con tutte le decisioni almeno delle ultime 7 amministrazioni locali), ex PDS-DS-PD (se non ricordo male), peraltro non troppo ex avendo sostenuto la campagna di Elly Schlein alle primarie del PD ma appunto spuntata a sorpresa nella lista AVS (ce n'erano anche almeno un altro paio di candidati in lista, candidati con il PD o Articolo 1 al giro precedente, trainati a livello provinciale da un altro ex PD, Paolo Trande. Si direbbe quasi che la lista "di sinistra" sia sostanzialmente stata normalizzata tramite trasfusione di ex del partitone).
Per i Verdi va almeno riconosciuta la coerenza dai tempi di D’Addese: con o senza consensi (era dal 2004 che da soli non riuscivano ad eleggere un consigliere manco con il premio di maggioranza) si sta in una maggioranza segnata da vent’anni dalle peggiori politiche cementificatorie e dalla progressiva e surrettizia privatizzazione dei servizi pubblici locali, però hanno messo una targa su un pezzo di marciapiede dedicato ad Alex Langer (povero!) e questo basta.
Invece, per chi ha votato AVS “dal lato” Sinistra Italiana, quelli che facevano propaganda con immagini così giusto qualche mese prima delle elezioni:
Con queste elezioni, benchè raccogliendo meno voti di quelli raccolti alle europee lo stesso giorno e rimanendo ben al di sotto della media della circoscrizione, l'alleanza Verdi-Sinistra ha eletto in consiglio l'ex assessore dei Verdi Artioli (nominato ieri sera Presidente del Consiglio Comunale, figura sostanzialmente cerimoniale al costo di un'indennità pari a quella assessorile. Del resto pare che nella famiglia Artioli fare il cerimoniere sia tradizione consolidata) ed ha ottenuto un posto in giunta per l'assessora Tamara Calzolari alle politiche sociali (sicuramente una delle migliori della compagine precedente dal punto di vista di impegno e competenze, ma sempre allineata con tutte le decisioni almeno delle ultime 7 amministrazioni locali), ex PDS-DS-PD (se non ricordo male), peraltro non troppo ex avendo sostenuto la campagna di Elly Schlein alle primarie del PD ma appunto spuntata a sorpresa nella lista AVS (ce n'erano anche almeno un altro paio di candidati in lista, candidati con il PD o Articolo 1 al giro precedente, trainati a livello provinciale da un altro ex PD, Paolo Trande. Si direbbe quasi che la lista "di sinistra" sia sostanzialmente stata normalizzata tramite trasfusione di ex del partitone).
Per i Verdi va almeno riconosciuta la coerenza dai tempi di D’Addese: con o senza consensi (era dal 2004 che da soli non riuscivano ad eleggere un consigliere manco con il premio di maggioranza) si sta in una maggioranza segnata da vent’anni dalle peggiori politiche cementificatorie e dalla progressiva e surrettizia privatizzazione dei servizi pubblici locali, però hanno messo una targa su un pezzo di marciapiede dedicato ad Alex Langer (povero!) e questo basta.
Invece, per chi ha votato AVS “dal lato” Sinistra Italiana, quelli che facevano propaganda con immagini così giusto qualche mese prima delle elezioni:
saranno sicuramente
soddisfatti di essere stati utili a confermare in modo diretto quasi metà della giunta
precedente (Artioli unico eletto, Calzolari in giunta e appunto il Sindaco) contro la quale si scagliavano
veementemente negli anni precedenti, in assenza di qualsiasi cambio di
direzione su temi fondamentali dell'amministrazione, quali appunto la gestione
di AIMAG e la cementificazione portata dall’espansione a ovest trainata dal
nuovo ospedale.
Sono i misteri della politica locale (oppure non c'è nessun mistero ed è solo la più antica tradizione italica trasformista, dai tempi dei governi Depretis in poi).
Sono i misteri della politica locale (oppure non c'è nessun mistero ed è solo la più antica tradizione italica trasformista, dai tempi dei governi Depretis in poi).
Sinistra-Sinistra: NON c'è un fantasma che si aggira per Carpi
È la seconda volta che il centrosinistra carpigiano, alle amministrative, non “patisce” concorrenze a sinistra.
Dieci anni senza che nessuno si presenti o mobiliti con continuità per dare rappresentanza istituzionale a chi vorrebbe vedere una politica realmente ecologista e di impatto sulle questioni della gestione dei beni comuni e una qualche minima proposta diversa su un bilancio comunale che raggiunge cifre annuali di tutto rispetto, con molti "rivoli" di dubbia efficacia.
Eppure, nello stesso giorno delle comunali, alle europee, nello stesso giorno in cui comunque la rappresentanza per la "sinistra del centrosinistra" non mancava (Verdi-Sinistra stabiliscono il loro record in “percentuale", i 5 Stelle danno un ultimo segnale di vita raccogliendo il doppio dei consensi della lista di “ex” della Medici), in tutto questo dicevo, senza che nessuno abbia fatto campagna elettorale sul territorio, senza un banchetto per la raccolta firme o un volantino distribuito, poco meno del 2% degli elettori da il voto alla lista Pace Terra e Dignità (in percentuale il doppio di quelli raccolti da Unione Popolare alle politiche del 2022).
Segno che in quel 38% di astensione alle comunali, forse, ci sarebbe un
elettorato da rappresentare anche a livello locale, se qualcuno investisse su
un minimo di continuità organizzativa (ma senza farsi troppe illusioni).
Altrove…
Dalla toscana arriva qualche buona notizia: sono diversi i comuni dove la competizione fra sinistra-sinistra e il PD, ha portato alla marginalizzazione della destra e in qualche caso hanno battuto le coalizioni cementiste e affariste di centrosinistra.
In Emilia invece, anche a fronte di tentativi generosi ed espressione di una notevole capacità di iniziativa per cinque anni sul territorio, come Modena Volta Pagina in coalizione con Unione Popolare e Possibile, l’elettorato di sinistra-sinistra non si smuove dall’astensione, mentre i 5 Stelle vanno a dimezzare i loro consensi, avendo scelto in modo del tutto incoerente di consegnarsi mani e piedi legati alla corte di Mezzetti.
Sia come sia
“Il popolo” ha parlato.
Per Carpi diciamo addio ad ogni possibilità di uscire dal seminato largamente arato dalle ultime 4 amministrazioni, ma se nessuno decide di far partire un’alternativa da sinistra, non ci si può poi lamentare per il conformismo e l’affarismo imperante in ambito urbano, nonostante le quintalate di retorica del neo Sindaco (retorica che nelle primarie gli aveva fatto pure un pochino sbracare, come ci si era divertiti a segnalare qualche post fa).
Carpi è un posto migliore di molti altri dove vivere ma, politicamente parlando, si sta campando su un'enorme rendita di posizione, un capitale sociale accumulato nel secolo scorso, in costante erosione e sfilacciamento (come dimostra il calo di partecipazione a tutti i livelli della vita politica se non al momento delle elezioni).
La fortuna di quelli che se ne autoproclamano eredi, ovvero il centrosinistra, è attualmente garantito dall'assenza di alternative credibili e da sistemi elettorali che distorcono la rappresentanza a tutti i livelli e in un'opinione pubblica largamente narcotizzata, disillusa o indifferente.
“Il popolo” ha parlato.
Per Carpi diciamo addio ad ogni possibilità di uscire dal seminato largamente arato dalle ultime 4 amministrazioni, ma se nessuno decide di far partire un’alternativa da sinistra, non ci si può poi lamentare per il conformismo e l’affarismo imperante in ambito urbano, nonostante le quintalate di retorica del neo Sindaco (retorica che nelle primarie gli aveva fatto pure un pochino sbracare, come ci si era divertiti a segnalare qualche post fa).
Carpi è un posto migliore di molti altri dove vivere ma, politicamente parlando, si sta campando su un'enorme rendita di posizione, un capitale sociale accumulato nel secolo scorso, in costante erosione e sfilacciamento (come dimostra il calo di partecipazione a tutti i livelli della vita politica se non al momento delle elezioni).
La fortuna di quelli che se ne autoproclamano eredi, ovvero il centrosinistra, è attualmente garantito dall'assenza di alternative credibili e da sistemi elettorali che distorcono la rappresentanza a tutti i livelli e in un'opinione pubblica largamente narcotizzata, disillusa o indifferente.
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